di e con Vanessa Crespina e Giacomo Gosti
Preistoriclown è uno spettacolo di clown della durata di un’ora circa che può essere rappresentato in teatro o in strada ma in una situazione comunque protetta. E’ uno spettacolo che richiede un’attenzione di tipo “teatrale”!
La professoressa Molletta sta per inaugurare il suo museo della preistoria ed è sicura di diventare famosa in tutto il Mondo in quanto ha ritrovato (grazie ai lavori della variante di valico all’altezza di Roncobilaccio) un esemplare di Australopiteco perfettamente conservato.
Purtroppo l’Australopiteco non ne vuol sapere di rimanere imbalsamato.
La professoressa Molletta deciderà allora di trasformarlo in Homo sapiens sapiens facendogli fare in 50 minuti quello che la specie umana ha compiuto in milioni di anni.
Così fra lavorazione delle pietre, scoperta del fuoco, del linguaggio, dell’allevamento ecc…ecc…la professoressa Molletta trasformerà l’Australopiteco in un perfetto Homo sapiens sapiens, e l’inaugurazione si potrà fare!
Ispirato alla tradizione classica del clown teatrale, “Presitoriclown” vede protagonisti un “clown bianco” ed un “augusto” che attraverso malintesi, fraintendimenti continui, ed esilaranti gags accompagnano gli spettatori in un viaggio surreale e poetico attraverso l’evoluzione della specie umana.
Temi trattati
- La lavorazione della pietra
- La scoperta del fuoco
- La nascita del linguaggio
- La nascita dell’allevamento e dell’agricoltura
- La scoperta della ruota
- L’inizio della storia con la comparsa della sctittura
Finalità ed obiettivi
Stimolare nei bambini la curiosità verso materie ed argomenti considerati tradizionalmente ostici.
La storia, ma tutte le discipline scientifiche in genere, sono frequentemente percepite come materie aride nelle quali c’è poco spazio per la bellezza, per la poesia, per tutto ciò che riguarda la sfera delle emozioni umane.
I due clown con la goffaggine e la tenerezza che li contraddistingue nonché e soprattutto con la capacità di guardare il mondo attraverso gli occhi di un bambino, dimostrano in questo caso che le tappe fondamentali dell’evoluzione umana possono essere giocate ed osservate con leggerezza riuscendo a trasmettere nello stesso momento la passione per questo argomento.
I due clown
Giacomo Gosti (Fresco) e Vanessa Crespina (Molletta) si sono conosciuti nel 2003 quando entrambi hanno iniziato a lavorare come clown in corsia professionisti (attività che svolgono tutt’oggi) al Meyer ed in altri ospedali toscani. La loro prima produzione è stata “Clownferenza…l’astronomia spiegata ai bambini” che ha visto più di 100 repliche. Preistoriclown è il loro secondo lavoro.
Giacomo nasce artisticamente come giocoliere funambolo nel 1999. Da allora si esibisce nelle piazze d’Italia e d’Europa collaborando con numerose compagnie teatrali. Nel 2003 si diploma alla scuola di teatro Laboratorio Nove del Teatro della Limonaia di Sesto F.no (FI). Lavora e studia principalmente come clown e giocoliere in teatro e in strada. Si forma con J. Menigò, A. Casaca, V. Olshansky e il circo danese “Cirkus Tvaers”. Nel 2000 consegue la qualifica di operatore socio-culturale rilasciato dalla Regione Toscana, mentre dal 2003 lavora come clown in corsia per la cooperativa Soccorso Clown. Sviluppa negli anni capacità di improvvisazione, narrazione e interazione con il pubblico, tecniche di animazione e abilità artistiche varie tra cui giocoleria, contact e trampoli.
Vanessa si è laureata con lode in Storia del Teatro e dello Spettacolo nel 2003, ha iniziato la sua formazione artistica e professionale nel 1989 con Ugo Chiti e prosegue la sua formazione teatrale di prosa e figura con Nicola Zavagli, Rem & Cap, Teatro del Carretto, per concludere nel 2000 con il corso di perfezionamento per attori presso il Teatro Stabile del Veneto. Dal 2003 inizia a lavorare come clown in corsia e parallelamente studia con clown del calibro di J. Eduards, V. Olshansky , C. Colombaioni e N. Rae. Balla tango argentino, tiene laboratori teatrali e nel tempo ha sviluppato abilità di improvvisazione e narrazione, gestione di dinamiche di gruppo, tecniche di animazione e capacità artistico-manuali.
Rappresentazioni:
Lo spettacolo ha debuttato il 7/2/16 al teatro dell’Antella
Pubblco: dai 5 ai 99 anni
Durata: 60 minuti
Tempi di montaggio e puntamento luci: 2 ora
Tempo di smontaggio: 30 minuti
Spazio scenico: palco 4×5 mt.
Specifiche scenotecniche: lo spettacolo non richiede nessuna grande scenografia da montare
Cast: 2 attori ed un tecnico audio
Luci: 3 proiettori da 1000 watt
Audio: impianto fonico con mixer